sabato 5 maggio 2012

Milongueando

Dopo una milonga illegal col caldo stasera milonga col freddo.
Insomma non ci capisco più nulla é primavera o no?? fa caldo o no??
e sopratutto COSA MI METTO STASERA??? EH?
(evito di aggiungere il fatidico "non ho niente da mettere)
Intanto combatto la stanchezza con dosi massiccie di caffè alternate a pisoli "importanti" e condivido un a mia analisi di alcuni stili di marca :-)

Ballando ballando dalla fase “bravo vs non bravo” passi a raffinare una competenza maggiore nel distinguere i diversi stili di marca.
Di seguito una galleria dei più diffusi per sapersi regolare.
Questi in natura si presentano puri o in orride ibridazioni varie
Marca estilo Pisano.
Non è, come potrebbe far pensare il nome, tipica di certe zone della Toscana, ma di quei bailadores che tendono, anzi si impegnano, a tenere la tanguera inclinata ai limiti delle leggi di gravità. Che sia una cosetta semplice o una figura complessa ( e qui siamo negli sport estremi), l’inclinazione che si impegnano a far raggiungere alla ballerina è sempre maggiore o uguale ai 15°.
Gli approcci sono diversi chi: da chi predilige l’inclinazione laterale scoliotica a chi predilige  lo schiacciamento della ballerina con conseguente lordosi.
Conseguenze sono dolori lombari, lotta tra crani, crampi incredibili nel tentativo di mantenere l’asse, accuse di braccia pesanti dovute al fato che sei COSTRETTA a reggerti.
Lo estilo DHL ( a volte noto come UPS o Bartolini)
È quel estilo in cui il suddetto ballerino ti solleva e lancia con vigore ed entusiasmo nelle figure. Come un padroncino trasportatore appunto, ti carica e scarica e se non stai attentina ti fa anche il documento di trasporto e incassa il contrassegno. Di norma ti depone dove ti ha presa abbastanza frullata.
L’estilo rueda de criceto.
È lo stile in cui il bailador ( spesso di provenienza” liscia”) danza con braccia a “candelabro” fregandosene allegramente del fatto che tu si e no raggiungi il metro e sessanta. La conseguenza naturale è che la ballerina ha le zampette che malamente sfiorando il suolo, le agita disperata con l’inevitabile effetto “ criceto su ruota”
L’estilo repetita (iuvant)
È lo stile per cui il ballerino, specie in concomitanza a figure per lui nuove o per lui fetish, le fa “ripetere a ripetizione”, tantoché verso il 6 o 7 gancio a te sorgono dei dubbi sulla comprensione della marca…
L’estilo mental
Si contraddistingue per tue infinite domande esistenziali. Infatti il tanguero improvvisamente si ferma e tu pensi: WOW uno che fa delle pause, occasionaccia per esibire i firuletes che ho imparato.
E vai!! Dopo un 200 circoli elegantemente tracciati al suolo ( o tu almeno ci conti che siano eleganti) ti sorgono dei dubbi e apri un occhietto e ti contorci per guardarlo. Lui è li, fermo, ligneo, come una sfinge…. DUBBIO. Riflessione; cosa vuole questo??? E allora tenti! SI! voleva che tu passassi. Embè, ha sentito che se lui lascia lo spazio TU lo occupi… basta il pensiero no? La dissociazione son dettagli… la marca anche…
Estilo princesa.
Eh si carissimi, e anche no, esiste ma non è quello in cui lui ti fa sentire tale. è quello in cui lui è convinto che siam tutte principesse sul pisello e per metterci a nostro agio con quello da la marca…
Estilo cateripillar
Embè tu sei l’ariete e la pista uno spazio da conquistare… i lividi le escoriazioni e l’odio degli altri son garantititi.
Estilo autarchia.
IO guido, IO decido. Che tu abbia finito il passo o meno è un problema che non mi riguarda e la musica neppure. Ergo arrangiati col tempo e con il ritmo.
Estilo el tanguero son mi.
Sono momenti difficili perché lui ti propone scariche, granicole, torrenti di figure di una complessità mostruosa che tu non conosci e non capisci ma lui non molla. Finisci sfinita e sudata e a volte dubiti anche che sto ballo ti piaccia.
Estilo avvolto.
Lui tende ad arcuarsi avanti costringendoti a curve lombari impossibili. Doloroso.
Spesso si presentano anche situazioni di scontro di fronti e crani e difficilmente riesci a tenere la testa diritta.

Ebbene si il tango richiede sacrifizzzio!! 
http://blogs.ubc.ca/galapagos/page/3/